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Campagna per il BIOS libero


(disponibile anche in:<a href="http://www.fsf.org/campaigns/free-bios.html">Inglese</a> e <a href="http://www.fsf.org/translations/free-bios-es.html">Spagnolo</a>)

La campagna della Free Software Foundation per il BIOS libero

il Progetto GNU è stato fondato, nel 1984, con l'obiettivo di rendere possibile l'utilizzo dei computer mantenendo la propria libertà, per poterli utilizzare senza software non liberi che negano la libertà degli utenti.

All'epoca, l'ostacolo era semplicemente il sistema operativo. Un computer non funziona senza sistema operativo ma, nel 1983, tutti i sistemi operativi moderni erano proprietari, cioè software che soggioga l'utente. Non c'era modo di usare i computer moderni mantenendo la propria libertà. Quindi ci siamo prefissati di cambiare la situazione sviluppando un sistema operativo libero, chiamato GNU.

Quando il kernel Linux è diventato software libero, nel 1992, ha colmato l'ultima lacuna di GNU. Il sistema operativo combinato GNU/Linux ci ha fatto raggiungere il nostro obiettivo: si può installare in un PC e far funzionare il computer senza nessun software non libero installato.

A voler essere rigorosi, bisogna dire che però c'era ancora un programma non libero in quel computer: il BIOS. Ma era impossibile da sostituire, e per questo motivo non era stato preso in considerazione.

Era impossibile sostituire il BIOS perché era memorizzato nella ROM: l'unico modo per installare un BIOS differente era sostituire parte dell'hardware. Infatti il BIOS era esso stesso hardware, quindi non era considerato software. Era come il programma che (per ipotesi) è nel computer e che (sempre per ipotesi) fa funzionare l'orologio o il forno a microonde: siccome non è possibile installarci del software, può essere considerato alla stregua dei circuiti, non propriamente un computer.

Le questioni etiche del software libero furono sollevate affinché gli utenti ottenessero dei programmi e li installassero nei loro computer; queste in realtà non si applicano ai sistemi embedded nascosti, o al BIOS memorizzato su ROM, o al microcodice dentro al chip di un processore, o al firmware nel processore di un dispositivo di I/O. Per gli aspetti legati alla loro progettazione, si tratta di software; ma, quanto alla possibilità di copiarli e modificarli, posso anche essere considerati hardware. Il BIOS nella ROM, infatti, non rappresentava un problema.

Da allora la situazione è cambiata. Oggi il BIOS non è più scritto in modo permanente in una ROM; è memorizzato in una memoria scrivibile non volatile che può essere sovrascritta dagli utenti. Oggi il BIOS è al limite tra hardware e software. Ci viene dato già scritto nei nostri computer, e normalmente non ne installiamo mai un altro. Finora questo giustificava, in modo appena sufficiente, il fatto di considerarlo hardware. Ma talvolta il produttore suggerisce di installare un altro BIOS, disponibile solo come file eseguibile. In questo caso, chiaramente, si tratta di installare un programma non libero, ed è tanto grave quanto installare Microsoft Windows, o Adobe Photoshop. Quando diventa comune la pratica non etica di installare un altro BIOS in formato eseguibile, la versione fornita all'interno del computer inizia anch'essa a sollevare un problema etico.

Il modo per risolvere il problema è usare un BIOS libero. E la nostra comunità ha sviluppato dei BIOS liberi: per esempio, <a href="http://coreboot.org/>coreboot</a>. Anche se il numero dei computer per i quali è disponibile un BIOS libero aumenta, sono comunque una minima parte dei computer acquistabili. Mentre i "PC cloni" erano e sono abbastanza simili e completamente documentati su tutto quanto c'è bisogno di sapere in merito a programmi in kernel e user space, i comandi che il BIOS deve eseguire per inizializzare la macchina sono variabili e nella maggior parte dei casi segreti. Anche il modo in cui installare un nuovo BIOS nella maggior parte delle macchine è segreto. E, finora, la maggior parte dei produttori non ci ha dato la collaborazione necessaria nel fornire queste specifiche. Alcune macchine desktop possono supportare un BIOS libero, ma non siamo a conoscenza di nessun portatile che lo faccia.

La FSF usa portatili donati da IBM negli ultimi anni. Questo è stato uno dei tanti modi in cui IBM ha collaborato con il Progetto GNU. Ma la collaborazione non è completa: quando ho chiesto le specifiche necessarie per far funzionare coreboot su questi portatili, IBM si è rifiutata di fornirle, avanzando, come giustificazione, il rafforzamento del "trusted computing" [N.d.T.: Infomatica Fidata]. <a href="http://www.gnu.org/philosophy/can-you-trust.it.html">Treacherous Computing</a> [N.d.T.: Informatica Traditrice] è, di per sè, un attacco alla nostra libertà; ed è anche, a quanto pare, una scusa per ostacolare la nostra libertà in altri modi.

Non tutta la nostra comunità percepisce il BIOS non libero come un grave problema. Gran parte della nostra comunità supporta la filosofia open source, in cui si afferma che la questione principale è la scelta di un modello di sviluppo che produca software potente ed affidabile. La filosofia open source non pensa che il software con "sorgente chiuso" non sia etico, ma solo che non sia destinato a essere il più affidabile. La persone che hanno questa visione possono anche non preoccuparsi della perdita di libertà imposta da un BIOS non libero perché, nella loro filosofia, la libertà non è un problema da tenere in considerazione. Per noi del movimento del software libero, la libertà è il problema principale; dobbiamo risolvere questo problema, con o senza il loro aiuto.

Come aiutare

Dato che le richieste di collaborazione con i produttori non hanno risolto il problema, è necessario un altro approccio. Stiamo chiedendo il tuo aiuto.

Per esempio, la semplice installazione di un nuovo BIOS nella macchina è una sfida importante. La maggior parte dei produttori non pubblica informazioni su come fare. Se riesci a capire come si fa su alcuni modelli recenti, in particolare sui portatili, daresti un contributo fondamentale.

La collaborazione dei produttori renderebbe superfluo questo lavoro. Tuttavia, per ottenere collaborazione dobbiamo fare pressione.

La compagnia che collabora di meno è Intel, che ha iniziato un ingannevole progetto di BIOS "open source". Il software è costituito da tutte le parti meno importanti di un BIOS, e mancano le parti chiave. Non funzionerà, e non ci avvicinerà a un BIOS che funzioni. E' solo un modo per distrarci. Al contrario, AMD ha iniziato a collaborare rilasciando pezzi importanti del codice sorgente del loro BIOS e mettendo a disposizione i loro esperti tecnici.

Puoi aiutare la nostra campagna comprando le CPU AMD e non quelle Intel, e pubblicando articoli su quello che stai facendo. Allo stesso modo, compra schede madri che supportino BIOS libero. Vedi le <a href="http://www.coreboot.org/Supported_Motherboards">Schede Madri supportate</a> per avere informazioni su quali compagnie collaborano e quali modelli e schede madri sono supportati.

Quando fai questa scelta, dillo ai tuoi amici e colleghi. E informa anche noi scrivendo a <a href="mailto:bios@gnu.org">bios@gnu.org</a> e spiega che hai scelto di acquistare un determinato prodotto in quanto supporta un BIOS libero.

Puoi anche aiutare la nostra campagna, scrivendo a produttori come Intel, per dire loro che dovrebbero collaborare per creare un BIOS completamente libero. Una calma ma tenace disapprovazione, accompagnata dall'affermazione di voler agire sulla base di questa, è più efficace di uno sfogo di rabbia. Puoi scrivergli tramite il <a href="http://www.intel.com/intel/general.htm?iid=contactus+company_email&">form del loro sito web</a>, o all'indirizzo:

Intel Corporation 2200 Mission College Blvd. Santa Clara, CA 95052 USA

Ti preghiamo di mandare una copia dei tuoi messaggi a <a href="mailto:bios@gnu.org">bios@gnu.org</a>, così possiamo monitorare il supporto a questa campagna. Più lettere ricevono, maggiore è l'effetto, quindi ti preghiamo di unire la tua voce alla nostra.

Ci piacerebbe offrire un incoraggiamento positivo oltre che fare pressione. La nostra idea è di sostenere, per un periodo di tempo, il primo produttore di una determinata categoria di macchine (per esempio di portatili) che collabora pienamente con il BIOS libero. Per rendere efficace questa offerta, vorremmo raccogliere una lunga lista di persone che dichiarano di essere intenzionate a fare le loro scelte in accordo con i nostri princìpi.

Quando questa campagna avrà maggiore forza, renderemo pubblica la nostra offerta di sostegno e inviteremo i produttori ad accettarla. <a href="http://www.fsf.org/donate">Chiederemo il tuo aiuto passo dopo passo</a>.